L’anima e le ferite provocate da un virus che non dà tregua


   — L’Anima.

Il Giornalista Salvino Cavallaro

        che cura la rubrica “Incontri”

E’ la lotta contro il tempo, contro il virus che il mondo distrugge, che lo ridicolizza beffardamente nelle sue più avanzate ricerche tecnologiche, nelle sue presunte sicurezze, nel cuore delle sue certezze. E’ il covid 19 partito da molto lontano e arrivato in ogni parte del mondo con nonchalance, con l’obiettivo di colpire in modo spietato il genere umano, centrando la sua presunta forza che è pure fragilità di corpo e anima. Una lotta impari che distrugge lumicini di resistenza senza fine, che mette tutti contro tutti e allarma, disarma, uccide. Ferite dell’anima che si ripercuotono nel ricordo di camion carichi di bare buttate lì senza rispetto dell’umano essere, senza l’ultimo saluto a quei corpi ma con la paura terrificante del contagio, di un’infezione che ti porti nel cervello e provoca fobie, disagio di vivere. Eppure sembra infinito questo tempo di lotta contro un nemico che non vedi ma che pure è lì pronto ad attaccarti quando meno te l’aspetti perché si nasconde tra la gente, in quei tuoi simili che rappresentano la relazione sociale, il confronto, la vita significata in tutti i suoi punti più vitali. E dire che ci hanno insegnato da sempre che l’uomo non è un’isola e che senza gli altri non si vive, non si cresce, non si vivono le emozioni che danno il senso a questa nostra esistenza. Ma che cos’è mai questo virus che tutto ha distrutto, che cos’è mai questo minuscolo essere venuto a farci del male senza che noi avessimo fatto nulla per meritarcelo? Chissà, qualcuno dice pure che è proprio la punizione verso un mondo giunto ormai alla deriva dei valori in cui emergono invidie, arrivismi e millanterie di ogni genere. Avrà ragione? Mah! Difficile credere a qualcosa del genere, meglio pensare più razionalmente ai corsi e ricorsi storici del mondo che periodicamente ci presenta calamità naturali, epidemie e pandemie. Si chiamino terremoti o pestilenze di vario genere, la storia ci ricorda sempre come l’essere umano sia soggetto a momenti di difficoltà e di sofferenza. Chissà, forse per ricordarci che è la vita con il suo vorticoso mostrarci che alla felicità e alla spensieratezza c’è sempre il risvolto della tristezza e del dolore. Una medaglia che ha sempre il suo rovescio, il suo altro lato che non possiamo ignorare.

Salvino Cavallaro

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